Portoro
Il marmo Portoro, noto in Francia come porte d’or, è estremamente raffinato, impiegato sin dall’epoca degli antichi Romani e ampiamente utilizzato nel corso del Rinascimento. Esso è conosciuto con diversi nomi: in inglese, ad esempio, è chiamato black and gold, “nero e oro”, per le sue spiccate qualità cromatiche. Infatti la superficie è contraddistinta da un colore nero brillante, molto intenso, dovuto alla pigmentazione di materiali organici di vario tipo. Il marmo in oggetto è inoltre solcato da venature giallastre e dorate, a tratti bianche, determinate dalla presenza di un particolare minerale, la pirite, e di sostanze ocracee. Il tutto è arricchito da sfumature leggermente più chiare e da macchie biancastre che gli esperti amano paragonare a pennellate: l’effetto complessivo è di straordinaria eleganza e di gran pregio estetico.
Il Portoro è tipico della provincia di La Spezia, soprattutto del comune omonimo e dell’area di Portovenere. Non a caso, tale marmo è denominato anche Giada di Portovenere. Gli utilizzi possibili del materiale sono numerosi: esso è adoperato sia nel settore dell’edilizia, sia per la creazione di oggetti di lusso, soprammobili, vasi, intarsi e finiture. Il marmo Portoro, in aggiunta, è molto apprezzato per la realizzazione di pavimenti, rivestimenti, ripiani di mobili e tavolini da soggiorno. Data la bellezza degli accostamenti cromatici, non di rado si usano lastre di questo marmo per decorare gli interni di chiese, alberghi e residenze importanti. In più, grazie alla sua resistenza all’umidità e agli sbalzi di temperatura, la roccia in questione è impiegata per stanze quali il bagno e la cucina. Alcuni prediligono il Portoro al naturale, altri preferiscono sottoporlo a processi rafforzativi e a procedimenti come l’anticatura e la levigatura.